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Trovati 8 documenti.

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La segale e la màchina de bàter
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La segale e la màchina de bàter : la filiera della segale in Alta Valtellina e il restauro della trebbiatrice degli anni 1940 / un documentario di Giovanni Peretti

Bormio : Alpinia, 2018

Abstract: Sin dal Medioevo la segale è stato un cereale importante per Bormio e l’Alta Valtellina, soprattutto per la produzione del caratteristico pane che veniva fatto seccare ed era così disponibile per tutto l’anno. Le modalità della semina e raccolta della segale si sono mantenute identiche nel tempo fino alla metà del secolo scorso. Nel 1944, poiché tutti gli uomini validi erano partiti per il fronte della seconda guerra mondiale ed in paese erano rimasti solo donne, anziani e bambini, la popolazione di Bormio acquistò con un enorme sforzo economico una trebbiatrice meccanica della ditta Mansal (di Legnago, Verona), che subito fu chiamata la màchina de bàter. Il metodo ancestrale della battitura a mano, durante la seconda guerra mondiale fu dunque sostituito a Bormio da questo poderosa trebbiatrice automatica che alleviò le fatiche e fece drasticamente diminuire i tempi di lavoro alle famiglie contadine. Questo macchinario ha funzionato fin verso la fine degli anni ’50, quando la cultura contadina è stata soppiantata dall’economia del turismo. E’ stato poi accantonato senza troppe attenzioni e dimenticato per decenni, durante i quali si è gravemente deteriorato. Nel 2016 alcuni artigiani e volontari di Bormio si sono adoperati per ridarle vita e con oltre 500 ore di lavoro hanno sapientemente restaurato gli oltre 70 quintali di legno e ghisa della Mansal: colosso imponente di circa 12 metri di lunghezza e tre di altezza, che rappresenta un monumento alle abilità tecnico-meccaniche di inizio Novecento. Grazie a questo appassionato e competente lavoro, questo pezzo unico di archeologia tecnologica agricola è tornato ad essere perfettamente funzionante. Con il restauro della màchina de bàter è emersa la memoria della comunità: una quantità di storie e di ricordi di valore inestimabile, tasselli della dura ma semplice vita dei nostri nonni.

La filögna e la storia della lana
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La filögna e la storia della lana / un documentario di Giovanni Peretti

Bormio : Alpinia, 2018

Abstract: Un documentario sulla Storia della lana a Livigno, dove è ancora perfettamente funzionante la “carderia”, un complesso macchinario di metà ottocento che serviva a cardare la lana delle pecore trasformandola in un soffice materasso pronto per essere filato, cosa che avveniva rigorosamente a mano con il Carèl e che produceva il gomitolo di lana (bidànt) necessario per produrre maglie, calze, berrette, guanti e tutto ciò che occorreva per proteggersi dal freddo dei mesi invernali. La lavorazione della lana secondo la tradizione di una volta è un antico mestiere che era molto sviluppato in tutto il comprensorio dell’alta valle.

I Pasquali di Bormio
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I Pasquali di Bormio : tradizioni dell'Alta Valtellina / un documentario di Giovanni Peretti

Bormio : Alpinia, 2018

Abstract: I Pasquali sono dei carri allegorici a tema religioso, pesanti portantine portate rigorosamente a spalla da uomini o dai più giovani del paese. La domenica di Pasqua le vie di Bormio si animano, risuonano di voci e di sinceri apprezzamenti di meraviglia e di stupore, di suoni e di colori. La manifestazione è resa ancor più suggestiva dalla partecipazione di bambini, di famiglie e di gruppi folkloristici, tutti vestiti con il costume tradizionale. I Pasqualìsti, come sono chiamati, portano a spalla le portantine, mentre le donne e i bambini completano la sfilata con fiori e prodotti artigianali. I Pasquali rappresentano oggi una usanza connotata da un profilo fortemente folkloristico, ma con uno sfondo religioso che affonda le sue profonde radici nella cultura pastorale ed agreste degli avi. La costruzione dei Pasquali richiede impegno, abilità e professionalità artigianali, richiede pazienza e fantasia ma soprattutto necessita di orgoglio per le proprie tradizioni e passione ed amore per la propria terra. La maestria degli abitanti dei reparti di Bormio dà origine ogni anno a veri e propri capolavori e sculture in legno, ornati con fiori e piante verdi, che la mattina di Pasqua vengono dunque portati in sfilata accompagnati dall’intero reparto, tutti ovviamente vestiti con i tradizionali costumi bormìni rossi e neri, fino alla Piazza del Kuèrc’. Tutta la popolazione di Bormio partecipa coralmente ed orgogliosamente a questa festa, coinvolgendo ospiti e turisti che hanno così l’opportunità di toccare con mano una testimonianza delle antiche radici di Bormio. Il senso di appartenenza dei vari partecipanti, dai più anziani fino ad arrivare ai bambini in tenera età, sempre tutti sorridenti, alla cultura ed alla tradizione è molto bello. Il folklore di oggi, dunque, affonda le radici in un’antica tradizione, unica sulle Alpi: di questo, come del suo costume, la gente di Bormio ne è sinceramente orgogliosa.

Storia di una scatola e degli sc'ték di legno che le insegnarono a volare
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Storia di una scatola e degli sc'ték di legno che le insegnarono a volare : un racconto incredibile di Edoardo Giacomelli, S. Antonio Morignone / un documentario di Giovanni Peretti

Bormio : Alpinia, 2017

Abstract: Questa è la storia di un incontro, inaspettato quanto incredibile, e di un riconoscimento, che ha aperto il cuore al ricordo della fanciullezza, al ricordo della casa che non c’è più, al ricordo di un paese raso al suolo e distrutto da una frana, alla consapevolezza della propria identità. È la storia dell’incontro di un uomo con sé stesso, con la sua vita, con la sua gente, con la sua cultura, è la storia del riconoscimento di sé stesso dentro al riconoscimento di un oggetto. Fine anni 1940. Edoardo, un ragazzino di S. Antonio Morignone, viene mandato a bottega ad imparare l’arte del calzolaio. Impara e si compra l’occorrente, compresa una scatola di “Sc’ték“, piccoli chiodi di legno che venivano inseriti nelle suole. Presto abbandona questo mestiere per dedicarsi ad altro, ma conserva in solaio tutta l’attrezzatura di ciabattino, compresa la scatola di chiodini di legno. 1987, 28 luglio. L’intera montagna crolla e un‘enorme onda di fango e pietre travolge e distrugge il paese di S. Antonio Morignone, in Valtellina, e le sue frazioni: è la Frana di Val Pola. La casa di quel ragazzino subisce la stessa sorte di tutto il paese. 1987, agosto.Edoardo è ospitato con i familiari presso la Casa di Riposo di Bormio… una sera si presenta un Vigile del Fuoco…

La bekerìa
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La bekerìa : ... al bekéir : la macellazione in casa del maiale / un documentario di Giovanni Peretti

Bormio : Alpinia, c2016

Al gerlàt
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Al gerlàt : la costruzione artigianale del gerlo / un documentario di Giovanni Peretti

Bormio : Alpinia, c2015

Il formaggio e il burro
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Il formaggio e il burro : la lavorazione artigianale del formaggio e del burro con il metodo tradizionale contadino / un documentario di Giovanni Peretti

Bormio : Alpinia, c2015

Senza confini
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Senza confini : omaggio al Parco Nazionale dello Stelvio / un film di Giovanni Peretti

Bormio : Alpinia, [2014]

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Abstract: Il Parco Nazionale dello Stelvio è nato nel 1935. Nei mesi di dicembre 2010 e poi 2013, "accordi" politici ne hanno decretato lo smembramento in tre parti. Da allora il Parco dello Stelvio vive una situazione di stallo e l’epilogo si dovrebbe avere entro giugno 2014. Il filmato prende spunto da queste vicende ma non le valuta o le critica, è il Parco stesso che parla in prima persona e - con la propria voce e tramite le proprie immagini - si mostra allo spettatore e sollecita, o meglio vorrebbe sollecitare in esso, personali valutazioni o risposte. La Natura non si oppone alle scelte degli uomini, alle carte ed alla burocrazia. Lei semplicemente è. Il documentario si dipana in modo volutamente semplice, come - nella sua complessità - è la Natura, e - volutamente - segue ritmi lenti, quali quelli della Natura