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L'orizzonte della notte
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Materiale linguistico moderno

Carofiglio, Gianrico <1961->

L'orizzonte della notte / Gianrico Carofiglio

Torino : Einaudi, 2024

Abstract: Una donna ha ucciso a colpi di pistola l’ex compagno della sorella. Legittima difesa o omicidio premeditato? La Corte è riunita in Camera di Consiglio. In attesa della sentenza l’avvocato Guerrieri ripercorre le dolorose vicende personali che lo hanno investito nell’ultimo anno. E si interroga sul tempo trascorso, sul senso della sua professione, sull’idea stessa di giustizia. Un’avventura processuale enigmatica, dal ritmo impareggiabile, che si intreccia a un’affilata meditazione sulla perdita e sul rimpianto, sulle inattese sincronie della vita e sulla ricerca della felicità. Il ritorno di Guido Guerrieri in un romanzo poderoso e commovente.

Tra il silenzio e il tuono
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Materiale linguistico moderno

Vecchioni, Roberto <1943->

Tra il silenzio e il tuono / Roberto Vecchioni

Torino : Einaudi, 2024

Abstract: Questo è un romanzo fatto di lettere, ma non è un romanzo epistolare come gli altri. Si alternano due voci: da una parte c’è lui, Roberto Vecchioni, che racconta a un fantomatico nonno alcuni degli episodi più significativi della sua vita. Li riporta in presa diretta, proprio mentre gli accadono, a dieci, quindici, trenta, ottant’anni. Infanzia, amicizie, studi, canzoni, dolori, amori. Sconfitte e vittorie. Il nonno, dal canto suo, non gli risponde mai: forse non ce n’è bisogno, forse conosce Roberto fin troppo bene. Le sue lettere sono indirizzate ad altri personaggi, veri o immaginari, e affrontano gli argomenti più disparati. Che si tratti di Schubert, di bizzarre teorie sugli ingorghi stradali o di scrittori russi che conosce soltanto lui, ne scrive sempre con la medesima, grandissima passione. E anche se le lettere di Roberto raccontano la storia di una vita – e insieme la storia di un corpo, che sente, ama, si ferisce, si ammala – e quelle del nonno sono puro pensiero, capita di rimanere spiazzati, perché ogni tanto parlano di qualcosa che sembra essere accaduto a entrambi. Di un palco illuminato, ad esempio, e di un uomo che chiede di essere chiamato amore. Ma, soprattutto, della morte di un figlio, e del dolore lacerante che non ti abbandona mai. Cinquantatre lettere, cinquantatre momenti sfolgoranti per catturare «l’ombra sfuggente della verità». In un tempo in cui il prima e il dopo possono confondersi, e persino, forse, illuminarsi a vicenda.

Il nostro grande niente
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Materiale linguistico moderno

Aldrovandi, Emanuele <1985->

Il nostro grande niente / Emanuele Aldrovandi

Torino : Einaudi, 2024

Abstract: Tra pochi giorni lui avrebbe sposato la ragazza con gli occhi grandi, se non fosse morto in un incidente stradale. E adesso la vede tornare in quella che era la loro casa, trovare il suo computer sul tavolo e le ciabatte che lei gli aveva regalato in corridoio, dove lui le ha lasciate. La tazza invece è sul bordo del lavandino: lei ci infila il naso dentro e scoppia a piangere. Non vuole mangiare, anche se la madre insiste, ha perso la fame. Poi però, distrattamente, beve un sorso di caffè, morde un biscotto, e si stupisce di trovarlo buonissimo, come prima che lui morisse, come sempre. Forse è in quel momento che inizia il suo faticoso ritorno alla vita, ed è la voce di lui a raccontarlo. Giorno dopo giorno, vede scorrere l’esistenza di lei – che cambia città, si sposa, ha figli – catturando le istantanee di un tempo che non gli appartiene; le alterna ai ricordi di un amore che credeva unico. Ma se avesse l’occasione di vivere ancora, come reagirebbe alla certezza che del suo grande amore, nel giro di un attimo, potrebbe non restare niente? Con leggerezza e disincanto, Emanuele Aldrovandi si interroga sulla natura delle relazioni, mettendo in scena il desiderio indicibile che il mondo finisca con noi.

Lucy davanti al mare
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Materiale linguistico moderno

Strout, Elizabeth <1956->

Lucy davanti al mare / Elizabeth Strout ; traduzione di Susanna Basso

Torino : Einaudi, 2024

Abstract: La scrittrice Elizabeth Strout affronta la recente sofferenza di una società segnata dalla pandemia. Nei primi mesi del 2020 un nuovo virus potenzialmente letale giunge nella città di New York, generando paura e sconvolgendo la vita quotidiana. Alcune persone, come la scrittrice Lucy Barton, affrontano la situazione continuando a vivere secondo le loro abitudini, ma William, il suo ex marito dotato di spirito scientifico, istintivamente percepisce l'imminenza di un grave evento di portata globale. Bisogna allontanarsi dalla grande metropoli e dai suoi pericoli, e cercare un rifugio sicuro. La richiesta impellente di William è quella di lasciare la città e raggiungere una casetta affittata sulle coste del Maine. Lucy deve preparare velocemente un bagaglio essenziale, chiudere la casa e fuggire con lui. Anche le loro figlie, Chrissie e Becka, devono abbandonare New York e trasferirsi con i rispettivi mariti in un luogo più protetto. Inizia così per loro, e per il mondo intero, la monotonia di una routine fatta di piccoli gesti ripetitivi e una quotidianità caratterizzata da solitudine, nostalgia e noia. Alla difficile sensazione di isolamento si aggiungono la preoccupazione per i familiari lontani, la rabbia e la paura. Una paura non solo personale, ma anche collettiva, che permea ogni istante. La pandemia, giorno dopo giorno, sembra cancellare il mondo da sempre conosciuto e tutte le sue certezze, mettendo a dura prova le relazioni umane e la forza di ogni singolo individuo. Attraverso la storia di due anziani coniugi e delle loro figlie adulte, il libro “Lucy davanti al mare" ci ricorda ancora una volta che l'amore, nelle sue forme singolari e imperfette, rappresenta l'unica strategia per trasformare il dolore condiviso in un legame che ci preserva la vita.

Aut-aut
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Materiale linguistico moderno

Batuman, Elif <1977->

Aut-aut / Elif Batuman ; traduzione di Federica Aceto

Einaudi, 2024

Abstract: 1996. Selin ha superato, in tutti i sensi, il primo anno di Harvard ed è tornata dalla campagna ungherese dove ha soggiornato per un programma estivo illuminante sotto molti punti di vista, tranne l’unico che le interessava: Ivan. Il brillante matematico ungherese, l’enigmatico, impossibile Ivan con cui Selin ha avuto un’insolita relazione online (ante litteram), ormai volato a Berkeley per proseguire gli studi. Ma ora che è iniziato il secondo anno, Selin è decisa a non perdere tempo – ogni cosa alla sua età ha un carattere d’urgenza – e a non lasciare nulla di intentato. Per iniziare al meglio, sceglie di seguire le lezioni di letteratura sul caso. Cercando in libreria i testi per il corso, Selin nota Aut-Aut e rimane colpita dall’affermazione che campeggia in quarta: «E quindi, o si vive esteticamente o si vive eticamente». Selin non crede ai propri occhi: ci sono davvero libri che parlano di lei e della sua amica Svetlana, che fin dai primi tempi dell’università si servono del binomio «etica ed estetica» per sviscerare le rispettive differenze. Selin esce dalla libreria con l’opera di Kierkegaard e, per necessità curriculari, Nadja di Breton, convinta che quei libri le cambieranno la vita. Prima che si compia qualsiasi straordinario rivolgimento, però, Selin deve risolvere la complicata crisi di coppia con Ivan – che si annuncia irrisolvibile in quanto bisognerebbe prima di tutto essere una coppia -, fare chiarezza su certi strani eventi, come i tentativi di contattarla da parte dell’ex del suo amato, o dare un senso alle dinamiche dei pranzi in mensa e delle feste alcoliche. E in queste ultime trovare un’ispirazione, possibilmente in carne e ossa, che la aiuti a disfarsi dell’ingombrante peso della verginità. Forse sarà il sesso a restituire a Selin la capacità di vedere la sua vita come un racconto. Oppure sarà un avventuroso viaggio in Turchia a regalarle un’esistenza romanzesca. Ma come evitare di trasformarsi nella protagonista ferita e disperata, mediamente folle, tanto cara alla letteratura (non a caso prodotta da uomini per secoli e secoli)? Tra incredibili party universitari, pagine spietate e rocambolesche prime volte, riuscirà Selin a diventare l’eroina del romanzo della sua vita, e magari a esserne anche l’autrice?

Il più crudele dei mesi
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Materiale linguistico moderno

Penny, Louise <1958->

Il più crudele dei mesi / Louise Penny ; traduzione di Alessandra Montrucchio e Carla Palmieri

Einaudi, 2024

Abstract: A Three Pines è arrivata la bella stagione, ma non tutto è destinato a tornare in vita. Oltre a un tradimento inaspettato, stavolta Armand Gamache dovrà affrontare una seduta spiritica finita male. Nel piccolo villaggio del Quebéc alcuni abitanti hanno deciso di invitare una sensitiva alla vecchia casa degli Hadley, sperando di liberarla da un’antica maledizione. Ma quello che sembra un innocuo rituale causa la morte, per crepacuore, di uno dei partecipanti. Eppure, giunto sulla scena del crimine, l’ispettore Gamache è costretto a chiedersi: si è trattato davvero di una morte naturale? Armand si ritrova così coinvolto in un caso che lo costringerà ad affrontare i propri fantasmi e quelli di una comunità apparentemente idilliaca, dove le relazioni sono molto più pericolose di quanto sembri.

Bagai
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Materiale linguistico moderno

Cornalba, Samuele <2000->

Bagai / Samuele Cornalba

Einaudi, 2024

Abstract: Di cose da offrire a un ragazzo di diciott’anni, Pandino non ne ha poi molte: novemila abitanti, quindici bar, dieci parrucchieri, cinque pizzerie d’asporto, una torre dell’Enel dove s’intrecciano i graffiti d’intere generazioni, due chiese, un santuario, neanche una libreria. Elia vive da sempre nei confini di questo perimetro: la scuola, qualche festa, il migliore amico attivista che cerca invano di scuoterlo con le sue battaglie politiche, il padre che ce la mette tutta anche se non basta mai. Quando all’improvviso fa capolino nella sua vita, Camilla può sembrare un lampo di luce, ma con lui – e con la sua apatia, con il muro che anno dopo anno ha costruito tra sé e il mondo – è tutto più difficile. Perché dentro gli brucia un dolore incontrollabile, che pulsa sempre. Una sofferenza che sommerge ogni cosa, anche le poche a cui tiene davvero. Elia è uno che ferisce chi gli è vicino, inavvertitamente; vorrebbe aprirsi, ma non sa da dove iniziare. E Camilla, con le sue unghie smangiate, con il suo sguardo che è «come un’infezione», con la musica, con i libri, questo ghiaccio prova a scioglierlo: la fine della scuola però è dietro l’angolo, e subito dopo bisognerà inventarsi un futuro lontano da lì, perché in fondo nessuno «sprecherebbe tutta la vita in una merda di palude». Difficile, comunque, immaginare il dopo: «Metà di noi finirà in un’università olandese, l’altra metà a servire in un pub a Londra, che adesso esce pure dall’Europa... vabbè, facciamo Berlino».

Tanto poco
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Materiale linguistico moderno

Lodoli, Marco <1956->

Tanto poco / Marco Lodoli

Torino : Einaudi, 2024

Abstract: Amare e restare nell'ombra: proteggere e custodire senza mai esporsi, senza avere l'impulso di rivelarsi, di dire eccomi, guardami, sono qui. È quello che capita alla bidella di una scuola dove insegna un ragazzo coi riccioli neri, intemperante, ribelle, pieno di sogni. Quarant'anni passati a difenderlo dai pericoli, dalle cattiverie, dal mondo. In silenzio, di nascosto: perché per avere un attimo di felicità bisogna saper perdere tutto. «Le stagioni passano, le foglie crescono, cadono e ricrescono e tutto cambia. Ma io sono stata sempre qui, ferma, radice piantata in una devozione che forse è amore e forse è solo paura». L'amore da lontano, l'amore che non si sporca con la vita, l'amore puro, assoluto, incrollabile: il nuovo romanzo di Marco Lodoli racconta la passione silenziosa e implacabile di una bidella per un professore che non si accorge di nulla, troppo preso dalle sue ambizioni artistiche, dall'illusione di essere diverso dagli altri, dalle sue piccole vanità. Matteo è un insegnante, ma anche uno scrittore: prometteva bene, poi però si è smarrito. E lei non ha mai cessato di amarlo, ma a che prezzo? Per difendere quella rosa bianca dal fango della vita ha dovuto essere inflessibile, feroce, spietata. Rinunciare a tutto. Marco Lodoli ci porta al centro di un sentimento travolgente che è rincorsa e fuga, smania e tensione verticale, sogno che niente e nessuno deve interrompere: una finzione folle, e proprio per questo più forte di ogni realtà. Una bidella e un professore, due esistenze parallele che forse non s'incroceranno mai, o forse si toccheranno per una notte soltanto, in un abbraccio che profuma d'amore e gratitudine, d'illusione e di oblio. «Tanto poco» basta per essere felici, bisogna solo respingere il mondo e consegnarsi a un'ossessione assurda e bellissima.

Quando ascolterai questa canzone
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Materiale linguistico moderno

Lafon, Lola <1972->

Quando ascolterai questa canzone / Lola Lafon ; traduzione di Silvia Manzio

Torino : Einaudi, 2024

Abstract: Lola Lafon ha trascorso una notte intera nell'Alloggio segreto di Anne Frank, da sola. Vagando da una stanza all'altra, ha contato i pochi passi a disposizione di chi abitò quello spazio angusto per venticinque lunghi mesi e ne ha ascoltato le voci in fondo al buio. Nell'assenza Lola Lafon ha cercato Anne Frank, la ragazza dietro l'icona, il volto dietro l'immagine riprodotta all'infinito, la scrittrice dietro l'autrice del diario, così noto che nessuno lo conosce davvero. Ora dopo ora, la notte si è popolata di storie, ricordi, fantasmi, verità. È nel vuoto dell'Alloggio segreto che Lola Lafon ha trovato tutto. Il 18 agosto del 2021 Lola Lafon prende un treno per Amsterdam. Passerà la notte – l'intera notte – da sola nell'Alloggio segreto di Anne Frank. Una casa editrice francese le ha proposto il progetto, la scelta del museo spettava a lei. A questa richiesta esterna Lola Lafon ha risposto con un imperativo interiore: andare a conoscere, a sapere, Anne Frank, nell'appartamento in cui visse per venticinque lunghi mesi, dove ogni anno migliaia di visitatori sfilano «davanti all'assenza». Lola Lafon fa il suo ingresso nell'Alloggio segreto dopo la chiusura serale del museo. Un taccuino, un quaderno e poco altro come bagaglio per il viaggio che, seppure nello spazio di qualche ora, la porterà lontano. Vagando da una stanza all'altra, scandaglia i pochi metri quadrati sulle tracce della quotidianità di Anne Frank, della ragazza vitale, fremente, di cui resta un'immagine fissata per sempre in alcune fotografie sbiadite. L'insolito vagabondare notturno si rivela un'occasione per strappare al silenzio anche gli altri occupanti del nascondiglio: Fritz Pfeffer, i Van Pels, la sorella maggiore Margot, la madre Edith e il padre Otto, a cui si deve la pubblicazione degli scritti della figlia. Lola Lafon ripensa allora i contorni dell'autrice Anne Frank, che da vera scrittrice curò le sue pagine con rigore e determinazione, e illustra le vicende del Diario dal 1947 a oggi, riflettendo sulle prime edizioni, le interpretazioni arbitrarie, certe distorsioni negli adattamenti, l'ossessione di chi ha voluto appropriarsene. Rimandando l'entrata nella stanza di Anne Frank – qualcosa di indefinito la trattiene –, Lola Lafon prova a indagare le ragioni che l'hanno condotta fino a lì. Tornando sulle strade della Storia europea percorse dai suoi cari e da lei stessa, nella solitudine dell'Alloggio segreto Lola Lafon si ritrova in compagnia dei fantasmi che a lungo l'hanno attesa. In quella notte incontra tanti membri della sua famiglia, tra cui i nonni materni, nati nell'Europa dell'Est, emigrati, perseguitati, sopravvissuti, per sempre stranieri. Dialoga con la bambina che è stata nella Romania di Ceausescu, poi con la ragazzina appena arrivata in Francia ansiosa di omologarsi. E raccoglie le forze per rendere finalmente omaggio a una persona tanto amata che una volta le scrisse i versi di una canzone.

Il cammino del morto
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Materiale linguistico moderno

McMurtry, Larry <1936->

Il cammino del morto / Larry McMurtry ; traduzione di Margherita Emo

Einaudi, 2024

Abstract: Una distesa insieme maestosa e spietata, dove né il viaggiatore ben armato né il bisonte più robusto sanno per certo se arriveranno a sera: ecco l'Ovest americano alla metà dell'Ottocento. Gus e Call - l'avventato e il giudizioso, il fanfarone e il taciturno, il donnaiolo e il riluttante - sono come il giorno e la notte, ma hanno una cosa in comune: tanta voglia di avventura. Perché, allora, non entrare nei Texas Ranger? Tutti sono stati giovani, anche gli induriti cowboy protagonisti di "Lonesome Dove": questa è la storia di come tutto ebbe inizio. Tutti sono stati giovani, anche Gus e Call, gli induriti venditori di bestiame protagonisti di "Lonesome Dove". A quell'epoca, gli anni Quaranta dell'Ottocento, le praterie a ovest di San Antonio erano ancora selvagge e dominate dagli indiani. Dunque chi meglio di due ragazzi sbandati e un po' ingenui per rimpolpare la compagnia di Texas Ranger in partenza per El Paso? Un fucile, un cavallo, la promessa di una paga e si va. Ma in giro c'è Buffalo Hump, l'abile e brutale capo comanche, e il battesimo della strada si celebra con il sangue. La vita in città è senz'altro più sicura, ma anche più noiosa. Ecco, quindi, che Gus e Call si rimettono in viaggio unendosi a una spedizione per la conquista di Santa Fe, florida città del New Mexico. A guidarli c'è un ex pirata che della terraferma non si intende molto. È un male, perché stavolta la lista dei pericoli è davvero lunga: ai Comanche con la passione degli scalpi si aggiungono Apache amanti delle torture, messicani più combattivi del previsto e una natura inospitale fatta di orsi inferociti, fiumi in piena e siccità estrema, che mostra il suo lato peggiore nel famigerato «cammino del morto». A partire sono in duecento, ma non tutti faranno ritorno. "Il cammino del morto" fa parte della quadrilogia del West che ha reso celebre McMurtry: pubblicato dopo "Lonesome Dove" e "Le strade di Laredo", è il prequel che racconta come tutto ebbe inizio.

Elizabeth Finch
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Materiale linguistico moderno

Barnes, Julian <1946->

Elizabeth Finch / Julian Barnes ; traduzione di Susanna Basso

Torino : Einaudi, 2024

Abstract: Affascinante senza essere manipolatoria, rigorosa ma mai dogmatica, elegante seppure austera, irriducibilmente anticonvenzionale, eternamente sfuggente: così è Elizabeth Finch, docente del corso di «Cultura e civiltà» al college. Il suo carisma e la forza delle sue idee sono destinati a segnare per sempre il modo di pensare dei suoi studenti. O almeno di uno di essi. Questa è la storia che lui ci racconta. Ma, come direbbe Elizabeth Finch, «travisare la propria storia è parte dell'essere una persona». Il «Re dei Progetti Incompiuti», secondo la definizione della figlia adolescente, Neil si porta appresso un bagaglio di insuccessi lungo una vita: un'ambizione attoriale frustrata, due matrimoni falliti. Ma a quella prima lezione del corso di «Cultura e civiltà», tanti anni prima, il giorno in cui fece la conoscenza della docente Elizabeth Finch, Neil ebbe la sensazione di essere arrivato, per una volta, nel posto giusto. Sobria nell'abbigliamento, esatta nel dire e cristallina nel pensare, fumatrice incallita e insofferente del comune sentire, Elizabeth Finch – EF per la classe – incuneò fin da subito il grimaldello del libero pensiero nelle quiete coscienze dei suoi studenti, mai trattati come «oche all'ingrasso» da infarcire di nozioni, ma coinvolti in un continuo processo socratico di collaborazione, spesso caustico ma mai sprezzante, e fatalmente fertilizzato dall'elisir del carisma. Impossibile, per i discenti, non perdersi in congetture sulla sua inespugnabile vita privata e non restare colpiti dalle sue idee sulla Creazione: «Il mondo è male organizzato, perché Dio l'ha creato da solo. Avrebbe dovuto consultare qualche amico: uno il primo giorno, un altro il quinto, un altro il settimo, allora sì che sarebbe stato perfetto», sull'amore: «Esiste una parola più mistificante, abusata, fraintesa, più estensibile a livello di significati e di propositi, più contaminata dagli sputacchi di miliardi di lingue bugiarde, della parola amore? E c'è qualcosa di più scontato che lamentarsi di tutto questo?», sul pensiero unico: «Monoteismo. Monomania. Monogamia. Monotonia. Niente di buono inizia con questo prefisso», o su ogni altra area del sapere e del sentire, antico e moderno. Odiarla o amarla, non c'è alternativa. Neil rientra da subito nella seconda categoria, e vi rimane per decenni dopo la fine del corso, sposando il suo metodo critico e infine facendosi carico del suo progetto incompiuto: quello sulla figura di Flavius Claudius Julianus, ovvero Giuliano l'Apostata, l'ultimo imperatore romano non cristiano, la cui sconfitta in battaglia determinò l'instaurarsi a Roma del monoteismo ai danni di tutte le altre religioni e dunque, a detta di EF, la chiusura della mentalità europea e la fine della gioia. Neil ha ormai i capelli grigi quando si addentra nelle carte della sua antica maestra e forse amica, in cerca di verità mai svelate. Eppure Elizabeth Finch l'aveva avvertito fin dall'inizio: «Artificio, rigore, verità. Artificio non come opposto della verità ma spesso come sua manifestazione, ciò che lo rende irresistibile».

Quando avevamo le ali
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Materiale linguistico moderno

Banwo, Ayanna Lloyd <1980->

Quando avevamo le ali / Ayanna Lloyd Banwo ; traduzione di Monica Pareschi

Einaudi, 2024

Abstract: Nella labirintica città di Port Angeles, a Trinidad, Darwin non trova altro impiego che al cimitero, a contatto con quei defunti che la fede rastafariana di sua madre gli imporrebbe di rifuggire. Yejide discende dai corbeaux e, come tutte le donne della sua famiglia, porta con sé il gravoso dono di comunicare con i morti. Sfidando la forza di una tradizione avversa, i due intrecciano i loro destini, divenendo i protagonisti di una salvifica storia d’amore in un mondo in bilico tra il bianco e nero delle miserie umane e il grandioso technicolor della natura. La vita su un’isola dei Caraibi può essere tutt’altro che idilliaca: anche in un luogo permeato dalla bellezza rigogliosa e terribile della natura, il contatto con la realtà urbana è necessario se si vuole sopravvivere. Occorre accettare compromessi, talvolta rinnegare il proprio passato. Lo sanno bene Darwin e Yejide, i due protagonisti di un’insperata quanto salvifica storia d’amore che nasce per entrambi da un desiderio di libertà e riscatto. Per poter aiutare sua madre, sola e ormai troppo affaticata per continuare a fare la sarta, Darwin deve cercare lavoro in città, ma questo significa adattarsi a una vita che non ha mai conosciuto. L’unico incarico che riesce a trovare, al cimitero Fidelis, è proprio quello che gli impone di abbandonare tutte le certezze che hanno plasmato e sostenuto la sua esistenza: il rastafarianesimo, i dreadlock, la promessa di non avere mai a che fare con i morti. Nonostante la fatica fisica e morale che gli viene richiesta per svolgere le sue mansioni, e il non facile rapporto con i suoi compagni di lavoro, Darwin riesce ad abituarsi a quella vita, o almeno così crede. Yejide, invece, è nata e cresciuta in una grande e tentacolare casa coloniale al confine con la foresta, e la sua natura è solo in parte umana: come tutte le donne della sua famiglia, discende dai corbeaux, grandi uccelli neri e voraci che volano a est verso il sole che sorge liberando le anime dei morti. Ed è proprio qui, in questa discendenza animale, che risiede il tragico talento di cui Yejide è depositaria: la capacità di vedere, sentire, comunicare con i morti e accompagnarli nel momento del trapasso. Un dono e una condanna insieme, che la costringe a un conflitto interiore tra l’accettare la pesante eredità di chi l’ha preceduta e il desiderio di essere normale, di poter amare ed essere amata. In un susseguirsi di momenti al confine tra realtà e sogno, i due giovani si incontrano, riconoscono la reciproca sofferenza e si concedono il lusso di un’umana passione in un mondo perennemente in bilico tra la vita dei vivi e quella dei morti. In una prosa ricca e ritmata che restituisce colori, luci e profumi delle isole caraibiche, realtà e fantasia si intrecciano in una storia dove la forza e i limiti dell’identità culturale si scontrano con la necessaria ricerca della propria identità personale.

Lezioni imparate dal cuore
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Materiale linguistico moderno

Donoghue, Emma <1969->

Lezioni imparate dal cuore / Emma Donoghue ; traduzione di Isabella Pasqualetto

Einaudi, 2023

Abstract: L'unica lezione che ho imparato, o comunque l'unica che ricordo, sei tu. Emma Donoghue ci consegna un romanzo coraggioso e intenso, una storia d'amore di lancinante bellezza. York, 1805. Raine ha quattordici anni e Lister quindici, quando si conoscono alla Manor School. In quella scuola che prepara le ragazze prima di tutto a un buon matrimonio, entrambe sono considerate diverse dalle altre. Raine, figlia di un funzionario della Compagnia delle Indie e di una donna di Madras, non è bianca. Lister, «dritta come un ufficiale», è così ribelle da arrivare all'insolenza. Relegate nella Soffitta, lontane dalle altre allieve, Lister e Raine costruiscono un mondo tutto per loro e un sodalizio tenace ed esplosivo. Una intesa che delicatamente diventa tumultuosa storia d'amore. Qualcosa di pericoloso, proibito, inaccettabile nell'Inghilterra di inizio Ottocento ma che segnerà la vita di entrambe per sempre

Libere
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Materiale linguistico moderno

Dondi, Ilaria Maria <1981->

Libere : di scegliere se e come avere figli / Ilaria Maria Dondi

Torino : Einaudi, 2024

Abstract: Non esiste un solo tipo di madre, né un solo tipo di donna senza figli; perché non esiste un unico modello femminile al quale uniformarsi. Esistono, invece, tanti modi di essere donne, e solo liberandosi dalle gabbie degli stereotipi si potrà scardinare il sistema patriarcale. Qualunque cosa una donna faccia o abbia fatto nella vita, che abbia raggiunto qualche tipo di successo o conduca una vita «ordinaria», difficilmente potrà sfuggire all’indagine sul suo stato riproduttivo. Ha figli? Se sì, sarà una madre sufficientemente brava e conforme agli standard che la società impone? Se non ne ha, come mai? E soprattutto: intende averne? Le donne sono costantemente definite dal loro essere o non essere madri e, sulla base di questa divisione, spesso sono state messe le une contro le altre, per giocare una partita in cui hanno tutto da perdere e nulla da guadagnare. Attraverso un inventario inedito di tipologie di madri e di donne senza figli, Ilaria Maria Dondi racconta come esistano mille modi di essere madri e mille di non esserlo, oltre le aspettative, i giudizi e i pregiudizi, gli stereotipi, le imposizioni e persino le leggi. E ci mostra così come, solo difendendo in modo collettivo la diversità delle proprie scelte o condizioni, si possa scardinare «il padre di tutti gli inganni», la menzogna riproduttiva che nei secoli ha reso le donne oggetti al servizio dell’uomo. Perché soltanto dando dignità e diritti alla diversità in tutte le sue forme, ogni persona potrà essere finalmente libera.

I folgorati
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Materiale linguistico moderno

Bissoli, Susanna <1965->

I folgorati / Susanna Bissoli

Einaudi, 2024

Abstract: «Penso che sono sopravvissuta e che forse dovrei cominciare a farmene qualcosa, di questa vita che avanza». Si può sopravvivere alla scarica di un fulmine: le tracce magari sembrano minime, ma nel profondo si cambia per sempre. I protagonisti di questo romanzo sono proprio dei folgorati: da quando li ha attraversati la morte, la vita è diventata una cosa imprevedibile. Una figlia volubile e spinosa, un padre burbero, con la lingua sciolta e la gamba “cancara”. Sono malati tutti e due, bisticciano e si rincorrono, si aiutano più ridendo che piangendo. In un susseguirsi di dialoghi intensi, esilaranti, veri, questo libro ci racconta la forza testarda della famiglia, lo slancio incontenibile verso la fuga, la vulnerabilità e il dolore, il peso di certe eredità e la scrittura non come scelta ma come un fiume che scorre sotto i piedi. La vita è ostinata, e Vera lo sa bene. Quando scopre di essere di nuovo malata (della stessa malattia che ha portato via sua madre, e molte donne della sua famiglia), suo padre Zeno le offre ospitalità nella casa dove da anni vive ormai solo – la «Settimana Enigmistica» sempre sul davanzale del bagno, con le caselle riempite a caso, perché i vuoti sono insopportabili. La loro è una famiglia monca ma vitale, spiritosa, dirompente. Nora è la sorella minore, gestisce da sola una figlia di dieci anni e un negozio di borse dove ha provato a far lavorare Vera, ma lei stava al computer a scrivere anziché inserire fatture. Vera infatti ha sempre inseguito, oltre alla libertà, il sogno di diventare scrittrice: però «le storie bisogna pure finire di raccontarle», non lasciarle a metà, impantanate, un po’ come la sua vita. L’amore accidentato con Franco – che riesce a farsi venire un attacco di panico mentre l’accompagna a una visita di controllo – non è l’àncora sicura per affrontare la nuova burrasca. Meglio tornare nella casa in cui è cresciuta, da quel cocciuto di suo padre, che pur di non far vedere a un medico la gamba che gli pulsa gira solo con scarpe di tela sfondate. Ed è proprio in una stanza chiusa a chiave di quella casa che Vera scopre decine di quaderni fitti fitti di parole: suo padre ha scritto un romanzo? Ma se ha la quinta elementare. Chissà se sono le storie che ci salvano, o siamo noi a doverle salvare. Un romanzo dalla grazia rara che sa tenere insieme il riso e il pianto, perché è l’ironia la chiave di tutte le salvezze.

Le piccole storie della locanda Kamogawa
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Materiale linguistico moderno

Kashiwai, Hisashi <1952->

Le piccole storie della locanda Kamogawa / Kashiwai Hisashi ; traduzione di Alessandro Passarella

Einaudi, 2024

Abstract: Nelle stradine di Kyoto si alternano rivenditori di tonache buddiste, botteghe di souvenir, palazzi di uffici. Poi, in un vicolo di Shomen-dori, c'è il ristorante Kamogawa: un luogo caldo, appartato. Un posto dove riassaporare i propri ricordi. Dopo Le ricette perdute del ristorante Kamogawa, il secondo, stupefacente capitolo dei detective del cibo: Kamogawa Nagare e sua figlia Koishi

Cleopatra
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Materiale linguistico moderno

Schiavone, Aldo <1944->

Cleopatra : una donna / Aldo Schiavone

Torino : Giulio Einaudi, 2023

Abstract: La vita di Cleopatra attraverso sette momenti cruciali, illuminati in presa diretta. La storia antica come non è stata mai proposta: forza interpretativa e gioia del racconto. Nella storia che qui si presenta, a concepire l’idea di conquistare il potere sul mondo è stata una donna. Una regina che avrebbe lottato sino alla fine, mettendo tutto in gioco, per portare a compimento il suo progetto. Un piano che se si fosse realizzato avrebbe spostato definitivamente a Oriente l’asse politico e culturale dell’impero romano. Cleopatra sarebbe diventata così la garante di questo nuovo equilibrio, mettendo l’Egitto alla guida di un sistema di dominio organicamente integrato in quello romano. Il tentativo si concluderà con una rovinosa sconfitta, ma l’intelligenza, l’ambizione e la libertà di cui la protagonista aveva dato prova erano uno scandalo indicibile per il suo tempo, assolutamente da rimuovere e da trasformare in qualcosa di meno sconvolgente e di più comprensibile e familiare: non altro che in una dismisura sfrenata – e tuttavia non eversiva – di sesso, di seduzione e di tradimenti. Cleopatra ha dedicato la sua intera vita alla realizzazione di un progetto di straordinaria ambizione: spostare a Oriente l’asse politico e culturale dell’impero romano, e diventare ella stessa la garante di questo nuovo equilibrio, mettendo l’Egitto alla guida di un sistema di dominio organicamente integrato in quello romano, che sarebbe dovuto arrivare dal Nilo al regno dei Parti e oltre. Se un simile disegno fosse stato realizzato, la storia di Roma avrebbe preso un’altra direzione, e con essa, probabilmente, la storia d’Europa. L’aver concepito questa visione è la chiave del rapporto della regina con Cesare, e poi con Antonio: in apparenza subalterno nel primo caso; da leader incontrastata nel secondo. La vicenda di Cleopatra viene ricostruita illuminandone in presa diretta sette momenti cruciali, intorno ai quali è eseguito il montaggio dell’intero racconto: la notte prima della battaglia di Azio; l’incontro con Cesare, ad Alessandria, nell’autunno del 48; il giorno della morte di Cesare, trascorso dalla regina nella sua villa romana di Trastevere; il primo incontro con Antonio, a Tarso, in Cilicia, sulle rive del Cidno, in un giorno d’estate del 41; la ripresa dei rapporti con lui, nell’estate del 37, ad Antiochia; la giornata di Azio, il 2 settembre del 31; il colloquio con Ottaviano (Augusto) e il suicidio ad Alessandria, nel Palazzo dei Tolomei, fra l’8 e il 10 agosto del 30.

La malnata
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Materiale linguistico moderno

Salvioni, Beatrice <1995->

La malnata / Beatrice Salvioni

Einaudi, 2023

Abstract: “La malnata” è un romanzo storico che racconta l’incredibile amicizia fra due adolescenti, Francesca, la figlia perbene che viene da una famiglia borghese, e Maddalena, considerata dall'intera comunità una "malnata", ovvero colei che lancia maledizioni e porta solo disgrazie. In una Monza oppressa dal controllo e dalla violenza del fascismo, la timida Francesca ogni giorno osserva dalla finestra quella ragazzina sempre sporca di fango che gioca con i maschi sulla riva del fiume. Vuole diventare sua amica, nonostante lei, sempre con i piedi nudi e la gonna sollevata, sia disprezzata da tutti. Sarà quella sua aria decisa e quel suo dimostrare che non ha paura di niente a incuriosire tanto Francesca e così, grazie alla complicità nata fra loro dopo un furto di ciliegie, diventano amiche. Francesca scoprirà con Maddalena l'importanza della disobbedienza e cosa significa farsi valere quando le uniche voci che vengono ascoltate sono quelle degli "uomini forti, quelli che hanno il potere e che parlano di guerra. Imparerà a combattere gli abusi e le ingiustizie e a far sentire la sua voce. Sarà proprio Francesca a raccontare in prima persona tutta la loro storia quando in una giornata di marzo del 1936, vengono trovate sulla riva Lambro mentre cercano di nascondere il cadavere di un uomo che ha la spilla del fascio puntata sulla camicia.

Delitto all'ora del vespro
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Materiale linguistico moderno

Coles, Richard <1962->

Delitto all'ora del vespro / rev. Richard Coles ; traduzione di Letizia Sacchini

Einaudi, 2023

Abstract: Tra vecchiette scorbutiche, diverbi di paese e fedeli inviperiti, ce la farà il canonico Daniel Clement a risolvere il caso dell’omicidio nella parrocchia di St Mary? La comunità di Champton è sul piede di guerra perché i nuovi lavori minacciano di sfregiare la secolare chiesa del villaggio. E quando un cadavere viene ritrovato nella penombra della navata, sembra che per salvare una fila di banchi qualcuno sia persino disposto a uccidere. «Scritto da dio, coinvolgente e un pizzico diabolico» (The Sunday Times). «I devoti di Agatha Christie vi ritroveranno le stesse atmosfere» (The Guardian). «Profondamente inglese» (Sunday Express). Il canonico Daniel Clement è il rettore della parrocchia di St Mary attorno a cui si raccoglie Champton, un caratteristico villaggio della campagna inglese. Se non fosse per la madre Audrey, un po’ petulante, e per qualche bega con i fedeli, Daniel potrebbe godersi la pace del luogo insieme ai suoi amati bassotti tedeschi. Ma quando Clement annuncia dal pulpito che la chiesa necessita di un nuovo bagno, la piccola comunità locale si divide, tirando fuori odi e alleanze inaspettati. E trovando, a pochi passi dall’ultimo banco, un cadavere, il canonico capisce che quella che sembrava una disputa come tante, ha passato il segno. Forte della sua conoscenza dell’animo umano e dell’aiuto dei suoi parrocchiani, Clement si mette a indagare per scoprire la verità e acciuffare l’assassino.

L'età fragile
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Materiale linguistico moderno

Di Pietrantonio, Donatella <1963->

L'età fragile / Donatella Di Pietrantonio

Torino : Einaudi, 2023

Abstract: La scrittrice Donatella Di Pietrantonio ci trasporta nuovamente nelle profonde complessità che costituiscono il tessuto familiare, raccontando la storia di Lucia e di sua figlia Amanda. Amanda, ora così silenziosa, è tornata a casa, in quel borgo vicino a Pescara da cui si era voluta allontanare. Ha preso uno degli ultimi treni prima del lockdown e ha lasciato Milano, la città che le faceva brillare gli occhi. Amanda ora però è diversa, è diventata impenetrabile e sembra desiderare solo di sparire, chiudersi in camera e lasciare il mondo fuori. É diventata fragile, così come sua madre Lucia che di fronte a quel silenzio si sente impotente. Tuttavia c'è un legame che le tiene strette e un segreto che non possono ignorare: sotto il Dente del Lupo, su uno dei terreni di famiglia, rimangono i segni di un vecchio campeggio. Un luogo che tanti anni prima è stato teatro di un evento terribile. Lucia era lì quella notte, così come suo padre, e insieme a loro c’erano anche i pastori dell'Appennino, i proprietari del campeggio, la forestale e la polizia. Tutti tranne tre ragazze che risultavano scomparse. Sarebbe facile fare finta che quel posto non esista, che i segreti rimangano sepolti per sempre. Ma non è possibile. La montagna è lì e una parte appartiene anche a loro. Tutto ciò che può fare ora Lucia per sua figlia è tenerla al riparo dai ricordi che potrebbero ferirla. “L’età fragile” scava nel profondo facendoci capire che la fragilità umana non ha limiti d'età e che la paura ci accompagna in ogni fase della vita, sia da genitori che da figli. Una storia toccante che evidenzia la nostra vulnerabilità quando ci troviamo a ricostruire noi stessi e quando i fili del nostro passato si intrecciano in un intricato labirinto.