Nell'occasione del Campionato europeo di calcio, un giro tra i nostri scaffali alla ricerca di storie che raccontano il fascino del gioco di squadra più popolare del mondo. [ultimo aggiornamento: luglio 2021]

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Trovati 26 documenti.

La gioia fa parecchio rumore
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Materiale linguistico moderno

Bonvissuto, Sandro

La gioia fa parecchio rumore / Sandro Bonvissuto

Torino : Einaudi, 2020

Abstract: La gioia fa parecchio rumore è un romanzo tempestoso che ubbidisce a una sola regola: dire la vita con tutta l'energia che ci si ritrova addosso. C'è un io e c'è un noi: anzi, un noantri . E c'è un bambino che impara a vivere dalle persone che gli stanno intorno: «gente che non si tiene niente nel cuore», allegra, chiassosa, abituata ad amare anche nei momenti più bui, e ad amare senza misura. Bonvissuto canta la Roma, ma canta soprattutto un amore assoluto, fulminante, che si accende nell'animo per trasformarlo. Mescolando alto e basso a ogni riga, divagazioni e scene formidabili, il nuovo libro di Bonvissuto parte come un trattatello filosofico sull'amore per diventare a poco a poco un romanzo corale di grande forza. A differenza di molte passioni, quella calcistica dura una vita intera e arde sempre, nel bene e soprattutto nel male: «Forse il calcio è l'unica cosa al mondo che è piú bella quando la fanno gli altri, quelli con quella maglia però. Che comunque ce l'hanno solo in prestito, perché la maglia della Roma è la mia. Potrebbero anche averla rubata. E l'amore forse è questo: correre appresso a un ladro che ci ha rubato qualcosa». Attorno a questa fiamma si condensa un microcosmo di padri, nonni, zii, fratelli di fede giallorossa, una comunità vera e propria, allegra, sterminata, capace d'iniziarti alla vita. La condivisione delle sconfitte, il divano da cui tutta la famiglia «guarda» la radio, l'epica costruzione della bandiera da portare allo stadio insieme ai panini con la frittata, le trasferte su quel pulmino lentissimo che profuma di mandarini, e le partite, certo, viste con occhi bambini ancora allergici a date, nomi, tecnicismi, ma capaci di vedere pure l'invisibile. Poi c'è Barabba, che vive in una roulotte lungo la ferrovia: spetterà a lui svelare al bambino la quantità di universi concentrati in una sola maglia di calcio. La numero cinque. La indossa un brasiliano atipico, un centrocampista che arriva in punta di piedi e realizza il sogno proibito di tutti i tifosi, l'innominabile parola che inizia con la s ... La gioia fa parecchio rumore è uno di quei libri che ti fanno immergere totalmente nel mondo che raccontano. E che te lo fanno rimpiangere, alla fine, come se fosse il tuo.

Figurine
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Materiale linguistico moderno

Calzini, Silvano <1956->

Figurine : i grandi scrittori raccontati come campioni del pallone / Silvano Calzini ; postfazione di Antonio D'Orrico

Milano : Ink, 2015

Abstract: Cinquanta grandi scrittori raccontati come assi del pallone. Che cosa c'è di strano? In fin dei conti Hemingway con quel suo fisicone e quella sua prosa senza tanti fronzoli è un perfetto centravanti di sfondamento. Quando Garcia Màrquez ci racconta della magica Macondo sembra proprio di vederlo mentre dribbla gli avversari come birilli. Per giocare in porta non c'è niente di meglio di uno scrittore che andava per farfalle come Nabokov. E il fuoriclasse Kafka poi è stato Rivera prima di Rivera. La ricetta è semplice. Basta scorrere la bibliografia di uno scrittore, avere letto qualche suo libro, conoscerne un po' la vita e la psicologia, andare a scovare qualche tic o mania, mettere insieme il tutto, agitare bene ed ecco che viene fuori il ritratto di una splendida mezzala dai piedi buoni o di un roccioso difensore tutto grinta e ardore agonistico. Una galleria calcistico-letteraria per chi crede che la letteratura, quella vera, e il calcio, quello vero, aiutano a vivere. Postfazione di Antonio D'Orrico.

Gli angeli non vanno mai in fuorigioco
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Materiale linguistico moderno

Caressa, Fabio <1967->

Gli angeli non vanno mai in fuorigioco : la favola del calcio raccontata a mio figlio / Fabio Caressa

Milano : Mondadori, 2012

Abstract: Cinque amici, un vecchio, un pallone. Sono questi gli elementi che contrappuntano l'estate di Diego, un ragazzo di tredici anni che vive per il calcio. Forse non diventerà mai un campione - ci mette tanto impegno, quello sì, ma tecnicamente è un po' scarso - eppure il pallone e la Roma sono la sua vita. Durante la vacanza trascorsa nel piccolo paese abruzzese di Villalago, riempie le sue giornate disputando interminabili partite a calcetto insieme a Stefano, il bello del gruppo, juventino, ai gemelli Tempesta e Uragano, uno dell'Inter e l'altro del Milan, e alla bellissima Nadia, sfegatata tifosa del Napoli. Nel tentativo di recuperare il pallone finito dentro un capannone per un tiro maldestro di Diego, i cinque amici faranno conoscenza del Vecchio, un personaggio misterioso, all'apparenza burbero e solitario che si rivelerà, invece, un affabulatore inesauribile di storie sul calcio degli anni Settanta e Ottanta. Raccontando le gesta di fuoriclasse assoluti e l'estro di goleador infallibili, condurrà i ragazzi alla scoperta avventurosa di un mondo che non hanno mai conosciuto. Ma chi è il Vecchio? Un bugiardo? Una vecchia gloria del passato? Nessuno lo sa. Con uno stratagemma che mescola fiction e saggistica, il libro ricostruisce leggende e aneddoti che riguardano squadre celebri diventate il simbolo stesso del calcio: dalla Lazio del '74 di Chinaglia e Maestrelli alla Roma di Liedholm e Falcào, dal Milan di Sacchi e Van Basten alla Juve del Trap e di Platini, dall'Italia di Bearzot all'Inter dei record.

Compagni di stadio
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Cavalcante, Solange

Compagni di stadio : Sócrates e la Democrazia Corinthiana / Solange Cavalcante ; traduzione di Fabio Ferri

Roma : Fandango Libri, c2014

Abstract: Negli anni bui e silenziosi della lunga dittatura militare brasiliana, una squadra di calcio ispirò un'intera nazione e contribuì al ritorno della democrazia e della libertà. Questa è la storia dell'ingenua Comune, repubblica democratica o incredibile soviet calcistico, che fiorì e prosperò in Brasile nello Sport Club Corinthians Paulista tra il 1981 e il 1985. Nello stesso popolarissimo club il destino riuscì a riunire un dirigente sociologo, un terzino sindacalista, un centravanti ribelle e un attaccante dal nome di filosofo, laureato in Medicina, Sócrates Brasileiro Sampaio de Souza Vieira de Oliveira, per il mondo intero semplicemente Sócrates. A loro si unirono un geniale pubblicitario, i compagni di gioco, di lotta, di vita, di stadio e il popolo brasiliano. Nelle stagioni 1982/83 il Corinthians di San Paolo vinse il campionato con la parola Democracia stampata sulle magliette. Una vittoria che, per Sócrates, fu probabilmente il momento più perfetto della vita. Era il punto di arrivo di una battaglia iniziata con la Democrazia Corinthiana, il tentativo di trasformare l'autoritarismo con cui si gestivano le squadre di calcio in un sistema in cui tutti, dai massaggiatori alle riserve, condividevano le decisioni attraverso il voto: salari, contratti, cessioni e nuovi acquisti, arrivando addirittura a mettere in discussione il tabù dei ritiri prima delle partite. Genio e sregolatezza, Sócrates è diventato il simbolo di un calcio impegnato, amato in patria e nel mondo...

Calcio!
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Constain, Juan Esteban

Calcio! / Juan Esteban Constaín ; traduzione di Sandro Ossola

Milano : Tropea, 2012

Abstract: L'italiano Arnaldo Momigliano, professore emerito esperto del mondo classico, esule in Inghilterra a causa delle leggi razziali, nel corso di un convito annaffiato da abbondanti libagioni scandalizza il circolo accademico di Oxford affermando che la prima partita di calcio è stata giocata a Firenze nel 1530, in piazza Santa Croce. I compassati professori oxoniensi ne fanno una questione d'onore: ma come? L'Italia osa rivendicare la paternità di uno sport che, tutto il mondo lo sa, è eminentemente inglese? L'acceso dibattito viene portato in tribunale, ma in altri tempi sarebbe finito in un duello. Al processo Momigliano ricostruisce una storia avventurosa e irriverente, mai raccontata dalla storiografia ufficiale, avvenuta nel corso dell'assedio della Repubblica fiorentina da parte delle truppe spagnole di Carlo V. In spregio alle minacce e alle prepotenze dell'imperatore, i fiorentini scelsero di festeggiare ugualmente il loro carnevale nonostante gli attacchi nemici, praticando un gioco con la palla che infiammava l'animo della folla. Punti nell'onore, gli spagnoli non vollero essere da meno dei loro avversari, e per un giorno il campo di battaglia si spostò sul campo da gioco. Il calcio nacque così, come uno sberleffo contro le atrocità della Storia.

Italia-Brasile 3 a 2
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Enia, Davide <1974->

Italia-Brasile 3 a 2 / Davide Enia

Palermo : Sellerio, c2010

Abstract: Racconto minuto per minuto dal soggiorno di casa dell'incontro del 5 luglio 1982, la partitissima che aprì la strada all'Italia campione del mondo. Non solo le fasi altalenanti e febbrili dello scontro di due leggendarie nazionali di calcio, dal primo gol di Paolo Rossi all'ultima parata di Zoff : il vero protagonista è il gruppo di parenti e amici che, stipati di fronte al nuovo apparecchio TV a colori acquistato per l'occasione, vive i 90 minuti della sfida tra riti, scaramanzie, esaltazioni, depressioni, imprecazioni e devozioni. Italia-Brasile 3 a 2 è un vero e proprio caso teatrale. Monologo da sempre in tournée, portato in giro per i teatri d'Europa, riesce a passare con l'elegante velocità di un tiro al volo dai comici microeventi del tinello palermitano a drammatiche partite in cui letteralmente ci si giocava la vita.

Cielo manca
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Garlando, Luigi <1962->

Cielo manca / Luigi Garlando

Milano : Baldini+Castoldi, 2019

Abstract: Febbraio 1997. Max Violanti è un cronista milanese della Gazzetta dello Sport in trasferta in Sardegna per un'intervista al calciatore Gianfranco Zola. A causa di uno scambio di persona, Max viene rapito al posto del campione sardo. Per nove mesi resta incatenato in condizioni disumane in una grotta del Supramonte. È una segregazione quasi bestiale: poco cibo, poca acqua, nessun cambio di vestiti, una lucertola come unica compagnia, nessun contatto con il mondo esterno, e pochi anche con i suoi carcerieri. Il più umano dei tre, quello che non lo colpisce se tenta un approccio qualsiasi, è muto e passa tutto il giorno a giocare con un enorme mazzo di figurine dei calciatori, che occupano ben presto anche la giornata di Max... Con un linguaggio fatto di parole e figurine Panini, Garlando racconta il calcio come metafora della vita, come legame tra la purezza dell'infanzia e i compromessi dell'età adulta.

La partita dell'addio
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Governato, Nello

La partita dell'addio : Matthias Sindelar, il campione che non si piegò a Hitler / Nello Governato

Milano : Mondadori, 2007

Abstract: La nazionale italiana di Vittorio Pozzo vincitrice ai Mondiali del 1938, i rapporti tra calcio e dittature, l'avventura di un uomo che seppe essere grande non solo in campo. La biografia, soltanto lievemente romanzata, di Matthias Sindelar, il più grande calciatore austriaco di tutti i tempi, protagonista di un'avventura sportiva e umana grande e tragica. Punta di diamante del Wunderteam, la fortissima nazionale austriaca degli anni Trenta, eroe di un'intera nazione, Sindelar non aderisce al partito nazista. Quando, dopo l'annessione dell'Austria al Terzo Reich, la nazionale austriaca, prima di essere assorbita da quella tedesca, gioca un'ultima partita amichevole proprio contro la Germania, Sindelar rifiuta di fare il saluto nazista alla folla e alle autorità. Per di più, è fidanzato con una ragazza italiana di origine ebrea...

La linea di fondo
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Grattacaso, Claudio <1962->

La linea di fondo / Claudio Grattacaso

Roma : Nutrimenti, 2014

Abstract: Freccia è stato un fuoriclasse, uno di quelli con la palla incollata al piede, sinistro potente, talento e carisma. Pochi anni, il tempo di assaporare il gusto del successo. Poi è arrivato il fallo che gli ha stroncato la carriera, la cessione a una squadra di serie C, la frustrazione, il coinvolgimento nel giro del calcioscommesse. Il sipario è calato, lasciando una ferita impossibile da rimarginare. Ventisette anni dopo quel fallo, quando il cerchio oramai si è chiuso, José Pagliara, quello che un tempo chiamavano Freccia, è ancora una promessa disattesa. Lo è per la moglie, che si è isolata in un mondo di silenzi e manie. Lo è per la figlia, che lo tratta con gelida ostilità. È uno sconfitto, torturato dai fantasmi del passato, dai sensi di colpa, dal ricordo ossessivo di un tragico pomeriggio d'infanzia, al campetto sotto la collina. Parlando di calcio, di passione e ostinazione, di egoismo e corruzione, Claudio Grattacaso racconta la parabola di un campione fallito, costretto dalla vita a fare i conti con le conseguenze delle proprie azioni e a inseguire dentro di sé una nuova consapevolezza, alla ricerca di risposte e di una seconda possibilità

George Best, l'immortale
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Materiale linguistico moderno

Hamilton, Duncan <1958->

George Best, l'immortale / Duncan Hamilton

Roma : 66thand2nd, c2015

Febbre a 90'
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Materiale linguistico moderno

Hornby, Nick <1957->

Febbre a 90' / Nick Hornby ; traduzione di Federica Pedrotti e Laura Willis

Parma : Guanda, c1997

Abstract: La sorpresa. È questa la sensazione dominante in chi legge anche poche pagine del libro. Sembrerebbe impossibile che un libro sul calcio riesca a contenere una gamma così ampia di temi e personaggi, a sprigionare una tale carica di emozione ed umorismo. Raccontando la sua storia di tifoso, Nick Hornby ci descrive i multiformi aspetti di un'ossessione: le abitudini, i riti, i tic di un assiduo frequentatore di stadi

La mano di Dio
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Maradona, Diego Armando <1960-2020>

La mano di Dio : Messico '86 : storia della mia vittoria più grande / Diego Armando Maradona ; con Daniel Arcucci

Milano : Mondadori, 2016

Abstract: Il 29 giugno 1986 Diego Armando Maradona, capitano e giocatore simbolo dell'Argentina, alzava al cielo di Città del Messico la Coppa del Mondo, toccando il punto più alto della sua luminosissima carriera. E vi arrivava dopo aver scritto, in quel Mondiale, alcune delle pagine più belle della storia del calcio, tra cui l'indimenticabile "partita delle partite", il quarto di finale con l'Inghilterra, i 90 minuti in cui è condensato tutto Maradona. Dall'irriverenza del gol di mano, mai rinnegato e anzi giustificato da un intervento soprannaturale, la "mano de Dios", alla sapienza calcistica elevata alla massima potenza in quello che è unanimemente considerato il gol più bello di sempre, uno slalom a saltare giocatori come birilli, che qui viene descritto mirabilmente dal grande giornalista e scrittore Víctor Hugo Morales. Ma anche l'orgoglio patriottico del combattente che, sconfiggendo sul campo gli avversari inglesi, vendica un popolo ferito dalla sanguinosa guerra delle Malvine, il cui ricordo era ancora troppo fresco per pensare che quella fra Argentina e Inghilterra potesse essere solo una partita di calcio. Nel trentennale della fortunata spedizione messicana Diego ci racconta molto più di ciò che si vide allora sul terreno di gioco: ci porta in ritiro, sui campi d'allenamento e nelle camere d'albergo, nelle riunioni improvvisate tra i giocatori, negli spogliatoi, sui pullman e sugli aerei dove è nato e si è cementato quel gruppo da lui capitanato e condotto verso la gloria.

Dallo scudetto ad Auschwitz
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Marani, Matteo

Dallo scudetto ad Auschwitz : vita e morte di Arpad Weisz, allenatore ebreo / Matteo Marani

Roma [etc.] : Aliberti, c2013

Abstract: Chi è stato Arpad Weisz? E per quale motivo uno dei grandi personaggi degli Anni 30 è caduto nell'oblio, al punto da non conoscerne, oggi, neanche il nome? Da queste domande nasce e si sviluppa il viaggio-inchiesta alla scoperta del trainer che ha vinto lo scudetto con l'Inter nel 1929-30 - il primo della Serie A come la conosciamo ora - e di altri tre titoli nazionali col grande Bologna. Oltre al Trofeo delle Esposizioni, la Champions League dell'epoca, conquistato contro i maestri del Chelsea. Era il 26 ottobre 1938 quando il protagonista di questo libro si dimise da tecnico del Bologna che aveva portato a dominare il calcio in Italia. A lui, Arpad Weisz, ebreo purosangue, e ai suoi famigliari, non fu più permesso di vivere in Italia dalle leggi razziali promulgate da Mussolini. Il 10 gennaio 1939, insieme ad altri profughi, si rifugiò in Francia passando dal valico di Bardonecchia. Da Parigi si spostò in Olanda, nella cittadina di Dordrecht, dove per quasi due anni fece l'allenatore prima di essere deportato in un lager senza ritorno.

Selvaggi e sentimentali
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Marias, Javier <1951->

Selvaggi e sentimentali : parole di calcio / Javier Marias ; traduzione di Glauco Felici

Torino : Einaudi, c2002

Abstract: La raccolta è composta dai testi probabilmente più autobiografici che l'autore abbia mai scritto: il suo modo di vivere la passione calcistica affiora sotto forma di impulso sentimentale, di un'emozione legata agli anni dell'infanzia. Ma anche il presente è ben tratteggiato, e i brevi testi permettono al lettore di scrutare, attraverso l'occhio di un esperto, le vicende del calcio spagnolo e mondiale.

Ladies football club
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Massini, Stefano <1975->

Ladies football club : romanzo / Stefano Massini

Milano : Mondadori, 2019

Abstract: È una bella giornata d’aprile del 1917. Le operaie della Doyle & Walker Munizioni di Sheffield stanno mangiando i loro sandwich nel cortile della fabbrica. I mariti, i fratelli, i padri sono al fronte, e loro assemblano le granate, i proiettili e le bombe per armare l’esercito. Ma quel giorno, trovando un pallone abbandonato in cortile, Rosalyn, Violet, Olivia e le altre cominciano a giocare. Piano piano ci prendono gusto, si distribuiscono i ruoli, affinano la tecnica, finché il padrone le nota e propone loro di disputare una vera partita. Sarà la prima di una lunga serie: in assenza dei campionati maschili, il calcio femminile in quegli anni avrà la sua prima stagione d’oro e conquisterà l’affetto e il seguito del pubblico. Meno gradito risulterà alle istituzioni maschili del calcio che, a guerra finita, faranno di tutto per rimettere le donne al loro posto. Massini, ispirandosi alla storia vera delle prime squadre di calcio femminili, inventa le vite di undici donne fenomenali, ognuna con la sua idiosincrasia, il suo sogno, la sua paura. Alternando leggerezza, ironia e commozione, travolge il lettore nella dirompente epopea del gruppo di pioniere che ha osato sfidare gli uomini sul terreno maschile per eccellenza: il campo da calcio.

Il sogno di Walacek
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Orelli, Giovanni <1928->

Il sogno di Walacek / Giovanni Orelli

Torino : Einaudi, c1991

Il maledetto United
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Materiale linguistico moderno

Peace, David <1967->

Il maledetto United / David Peace ; traduzione di Pietro Formenton

Milano : il Saggiatore, c2009

Abstract: Nel 1974 l'eccentrico Brian Clough, ex calciatore noto per i suoi tanti successi, accetta di sostituire il leggendario Don Revie e allenare una delle più difficili squadre del campionato di calcio inglese: il Leeds United. Giocatori altezzosi, competitivi, in cima alla classifica, ma aggressivi e scorretti. Disposti a tutto pur di vincere. Clough sa che non sarà semplice far funzionare le cose, eppure non rifiuta l'incarico: spinto da un orgoglio infinito accetta, nella convinzione di poter trasformare il Leeds in una squadra che vince senza imbrogliare. Inizia così la cronaca avvincente e disperata dei quarantaquattro giorni del più carismatico e controverso allenatore del Leeds United. Brian Clough è un uomo ambizioso, incontenibile e, nonostante gli enormi difetti, sostenuto da un fortissimo senso morale. La sua è una lotta quotidiana contro una squadra che odia (peraltro ricambiato), contro fantasmi che non smettono di perseguitarlo nelle notti insonni fra alcol e sigarette.

Red or dead
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Materiale linguistico moderno

Peace, David <1967->

Red or dead : romanzo / David Peace ; traduzione di Piero Formenton e Marco Pensante

Milano : il Saggiatore, c2014

Abstract: Nel 1959 il Liverpool Football Club era da anni nella seconda divisione del campionato inglese. Il Liverpool Football Club non aveva mai vinto la Coppa d'Inghilterra. Quindici stagioni più tardi il Liverpool Football Club era tornato in prima divisione, aveva vinto tre campionati, due Coppe d'Inghilterra, la Coppa Uefa e si era imposto come una delle squadre più forti d'Europa. Artefice di questo successo, l'uomo destinato a diventare una figura leggendaria dello sport: Bill Shankly. Per Shankly il calcio era sempre stato una missione, uno scopo di vita, il mezzo per trasformare i giocatori e i tifosi, per ricambiare la loro fiducia. La sua unica ambizione, portare la sua squadra alla vittoria: in Inghilterra, in Europa, ovunque. Nel 1974, il Liverpool Football Club e il suo allenatore sono pronti a raccogliere nuovi successi. Ma con una decisione sorprendente, Bill Shankly dà le dimissioni, una scelta che sconvolge giocatori e tifosi e che segnerà il resto della sua vita. Partita dopo partita, allenamento dopo allenamento, David Peace canta l'ascesa del Liverpool Football Club e di Bill Shankly. Canta l'ossessione totalizzante di un uomo per il calcio, il suo desiderio di vittoria e il suo amore per la squadra e i suoi sostenitori. Giorno dopo giorno, notte dopo notte, David Peace canta il ritiro di Bill Shankly, i dubbi e i rimpianti di un uomo che vorrebbe ricominciare tutto da capo.

Locos por el fútbol
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Materiale linguistico moderno

Pizzigoni, Carlo <giornalista sportivo>

Locos por el fútbol / Carlo Pizzigoni ; prefazione di Federico Buffa ; postfazione di Daniele Adani

[Milano] : Sperling & Kupfer, 2016

Abstract: Sedersi in un caffè di Buenos Aires, Montevideo, Rio de Janeiro, Bogotá, Lima, Caracas, e ammirare il mondo intorno, attraverso un pallone da fútbol. Se con Federico Buffa aveva scritto "Storie mondiali", qui Carlo Pizzigoni si concentra sul Sudamerica, seguendo la stessa modalità di racconto che abbraccia sport, società, storia e umanità. "Locos por el fútbol" è un atto d'amore per il Subcontinente, dove non è nato il calcio, ma qualcosa di più importante: la passione per il calcio. Carlo Pizzigoni ci racconta, Paese per Paese, Divinità per Divinità, storie di campo, di calciatori, di campioni e di grandi allenatori, che qualche volta hanno anticipato idee poi affermatesi in Europa. Dalla "Máquina" del River Plate, dall'Argentina di Bielsa, dal grande Brasile del '70 e di quello dell'82, fino alla celebrazione dell'unicità dell'Uruguay, della Colombia di Maturana e del Cile di Sampaoli. Senza dimenticare di indagare le vite dei protagonisti, da Leo Messi a Neymar, da Arturo Vidal a Luis Suàrez, da Valderrama ad Andrés Escobar, da Pelé a Maradona, fino a Pepe Schiaffino. Come scrive nella postfazione Daniele Adani "il calcio non potrà mai fare a meno di due cose: talento e passione." In questo libro si respirano entrambi, si respira il Sudamerica. Prefazione di Federico Buffa

Quanto dura un attimo
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Rossi, Paolo <1956-2020> - Cappelletti, Federica

Quanto dura un attimo : la mia autobiografia con Federica Cappelletti / Paolo Rossi

Milano : Mondadori, 2019

Abstract: "L’eroe del Mundial di Spagna, Paolo Rossi, racconta la sua vita clamorosa". Era un idolo e fu squalificato. Tornò e diventò il Pablito del Mundial di Spagna '82. Questa è in sintesi la parabola di Paolo Rossi, che dal 1980 al 1982, dalla condanna per il calcio scommesse alla vittoria sulla Germania, visse i due anni più duri ed esaltanti della sua vita: "Ho anche pensato di lasciare l'Italia e smettere di giocare. Mi ha salvato la consapevolezza di essere innocente". La storia di Pablito è una favola a lieto fine, intrisa di successi eclatanti alternati a dolori laceranti, di forti impennate e rovinose cadute, di sogni realizzati e ferite profonde, di ambìti riconoscimenti e ingiustizia subita. È il bianco e nero di un'esistenza eccezionale, il copione di un film che ha incantato generazioni e continua a essere rivisto e rivissuto dal pubblico. Scritto a quattro mani con Federica Cappelletti, "Quanto dura un attimo" è l'autobiografia di un ragazzo che ha sfidato la sorte fino a diventare leggenda, realizzando il suo sogno di bambino e scrivendo pagine immortali di storia del calcio universale: Paolo Rossi è l'unico calciatore al mondo che con tre gol ha fatto piangere il Brasile stellare di Zico e Falcão, che ha stregato Pelé (che lo scoprì durante il mondiale d'Argentina), è uno dei quattro Palloni d'Oro italiani (insieme a Gianni Rivera, Roberto Baggio e Fabio Cannavaro), capocannoniere al Mondiale di Spagna 1982 (miglior giocatore, miglior marcatore), Scarpa d'Oro 1982, Scarpa d'Argento 1978 e Collare d'Oro (massima onorificenza per uno sportivo). Uno dei pochi che, a distanza di anni, continua a rimanere un brand made in Italy: che sia Paolino, Pablito o Paolorossi tutto attaccato, in ogni angolo del mondo il suo nome rievoca gol e vittorie a chi ama il calcio giocato. La sua storia, che parte dal fantastico rumore dei tacchetti negli spogliatoi del Santiago Bernabeu in attesa della finalissima, può essere d'esempio per tutti, per accendere gli entusiasmi e insegnare ai giovani che da ogni difficoltà si può venire fuori e diventare anche campioni. Esattamente come quando in campo rubava il tempo agli avversari, la leggenda di Pablito sfugge all'oblìo delle masse perché tutti abbiamo ancora bisogno di sognare e di credere nelle imprese impossibili.